Quante volte ti sei chiesto quali sono le migliori pietre per affilare un coltello?
Sicuramente avrai visto tuo nonno o tuo padre affilare con la famosa “cote”, oppure hai visto qualche documentario dove i giapponesi affilano le loro spade su pietre naturali, oppure – come spesso succede recentemente – con delle pietre diamantate.
Esistono fin troppi mezzi con cui si possono affilare i taglienti, quindi per uscire da questo oceano di prodotti proverò a spiegarti quali sono e come sceglierli.
Alla fine troverai anche un link da seguire per imparare ad affilare da soli a casa tua in tutta comodità.
A COSA SERVE UNA PIETRA DI AFFILATURA?
Anche se sembra scontata questa domanda, penso sia importante spendere due parole a riguardo.
Le pietre offrono una superficie abrasiva in grado di levigare l’acciaio. La loro funzione non è solo quella di riaffilare, ma possono essere anche usate per riprofilare grandi porzioni di metallo.
Ogni pietra viene infatti contraddistinta da gradi di finezza, grazie ai quali si può associare a loro uno specifico utilizzo. Questi sono i gradi più usati dai produttori e i loro gruppi di appartenenza:
SGROSSO:
- da 120 a 240. Questi supporti sono adatti a una forte asportazione di materiale, quindi utili per riprofilare un bisello o un filo particolarmente rovinato.
- da 240 a 700. Esse servono per lo più ad asportare una buona quantità di materiale e vengono utilizzate come transizione tra le pietre da sgrosso e quelle di affilatura.
AFFILATURA:
- da 700 a 2000. Con esse è possibile avere già un ottimo grado di affilatura, soprattutto adatte per utensili da lavoro quali coltelli da campo e accette.
LAPPATURA:
- da 2000 in poi. Queste pietre sono considerate pietre da lucidatura e servono ad eliminare eventuali bave lasciate dalle pietre da affilatura. A meno che non stiate affilando rasoi da barba, scalpelli di precisione per legno, bisturi, o coltelli di alta cucina, già con una 3000 si ottengono risultati ottimi.
Ti mostrerò una serie di foto che dimostrano come sopra certi gradi di affilatura i risultati sono sempre meno apprezzabili. Ciò non significa che affilare a grana 30000 non serva ma che semplicemente – se non stai affilando degli utensili di taglio puro – non ne apprezzerai le loro qualità.




Le pietre, inoltre, possono essere di due tipi:
- NATURALI:

Prese in natura da strati di roccia formatasi nel corso delle ere geologiche 70 milioni di anni fa. In alcune zone del nostro globo si trovano delle pietre di straordinaria qualità. Esse originano tutti da sedimenti sottomarini, per questo si utilizzano a bagno d’acqua, poiché sembrano avere maggiore stabilita. Le più famose sono:
- Giapponesi: formate da 2/3 da diossido di silicio (abrasivo) e 1/3 da servite (legante).
- Arkansas: formata da novaculite, una roccia monocristallina o criptocristallina costituita da selce.
- Belghe: formate da dissidi di silicio.
Le pietre naturali sono diventate molto difficili da trovare, sopratutto se si cercano di altissima qualità, infatti millenni di estrazioni hanno esaurito molte delle cave migliori.
2. SINTETICHE

Si utilizzano diversi materiali abrasivi (per lo più sintetici) i quali vengono mescolati a colle e altri ingredienti che spesso vengono tenuti segreti dai produttori. Essi poi sono sottoposti a forte pressione e a temperature specifiche fino ad ottenere le pietre che noi conosciamo.
Questi materiali sono:
- corindone: per acciai a basso tenore di carbonio e acciai per utensili altolegati CERAX;
- corindone bianco: per acciai ad alto tenore di carbonio e basso legati (1095, whitesteel, blusteel) NANIWA SUPER STONE, SUESHIRO DEBADO S;
- carburo di silicio: per acciai a basso tenore di carbonio e acciai per utensili altolegati;
- ossido alluminio: per utensili moderni ad alto contenuto di carbonio e acciai altolegati (O1). KING, SUN TIGER, JINZO, INDIA NORTON;
- alumina bianca (glass stone): per acciai molto duri (tra i quali i sinterizzati) SHAPTON;
- magnesio: per acciai altolegati a basso tenore di carbonio. NANIWA PRO STONE;
- cermica: per tutti gli acciai, sono formate da zaffiri sintetici. FALLKNIVEN DC4, MINO SHARP, WUSTHOF;
- diamante: per tutti gli acciai, sono formate da diamanti sintetici mono o policristallini. ATOMA, DMT, NANIWA DIAMOND STONE,
Si prediligono di più le pietre sintetiche a quelle naturali perché sono più stabili e non nascondono al loro interno delle occlusioni di materiali diversi da quelli abrasivi della pietra stessa.
Le pietre, anche se fatte per asportare metallo, nello stesso tempo tendono a consumarsi perdendo cosi la loro planarità, essenziale ad esempio nell’affilatura di scalpelli, forbici e alcuni coltelli. Quando una pietra perde questa sua caratteristica vanno utilizzate delle pietre di rettifica.
PIETRE DI RETTIFICA

Esse sono sostanzialmente simili alle pietre per riaffilare, ma asportano pietra anziché metallo per conferire di nuovo la planaria richiesta per le manutenzioni dei taglienti.
Le piastre di rettifica esistono di due tipi:
- piastre formate da impasti al carburo di silicio o ossido di alluminio mischiato a manganese;
- piastre di metallo o di vetro da usare con polveri di carburo di silicio.
Ti ricordo che anche se ti occupi di affilature convesse, o non ti interessa eseguire affilature perfettamente piane, la pietra andrebbe comunque rettificata dopo un po’ di tempo anche poiché una pietra troppo concava crea un filo troppo convesso.
Spero di aver fatto un po’ di chiarezza riguardo questo mondo delle pietre e ti lascio un link per approcciare ai primi passi nel mondo dell’affilatura a mano libera.
https://www.youtube.com/watch?v=uwCxFU6mwBs&t=549s
Grazie per l’attenzione e alla prossima. CAD.
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